Inchieste

AI nell’universo bancario: Nord Italia apripista

Scritto il

di Paola Stringa

Un tempo non così lontano il mondo finanziario si affidava agli analisti per prevedere l’andamento dei titoli in Borsa, per valutare l’affidabilità di un cliente e anche solo per gestire operazioni ordinarie come un prestito o l’apertura di un mutuo. Oggi gli algoritmi sono in grado di prevedere l’andamento dei rischi, ma anche di profilare una persona in base alle caratteristiche per assicurarle i migliori prodotti. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale permetteranno di compiere ulteriori passi avanti, sfruttando potenzialità ancora inespresse.

Secondo International Banker, il mercato dell’AI applicata all’universo bancario supererà quota 64 miliardi di dollari di fatturato nel mondo, entro il 2030. Il 60% delle banche la utilizzerà per l’analisi dei dati in un modo più veloce ed efficace; il 59% per l’incremento della produttività; il 54% per la riduzione dei costi.

In Italia, ad oggi, secondo un’indagine condotta da QuestIT, l’AI viene adoperata maggiormente all’interno delle realtà bancarie del Nord (79%), a cui fanno seguito quelle del Centro (14%) e del Sud (7%).

L’analisi restituisce una fotografia promettente sugli effetti positivi dell’applicazione dell’AI sul settore, dal potenziamento della customer care, al miglioramento dell’esperienza del cliente attraverso gli avatar; dalla promozione dell’accessibilità per la clientela sordomuta, all’analisi massiva e mirata dei dati.

«L’universo bancario, dopo quello medico e delle HR, sarà quello più influenzato positivamente dalle nuove tecnologie – afferma Francesco Elmi, marketing manager di QuestIT – I dati raccolti sono una conferma ulteriore del cambiamento che stanno apportando gli istituti di credito di tutto il mondo. Anche l’Italia non resta di certo a guardare e quest’evoluzione dipende dalle proposte innovative dei partner che, in vista dei prossimi anni, saranno chiamati ad essere efficaci e pronti a soddisfare le esigenze delle organizzazioni del territorio».

Banca Sella, cogliendo al volo la necessità di sviluppare soluzioni sempre più performanti basate sull’intelligenza artificiale, in linea con lo spirito innovativo che da anni la contraddistingue sulle soluzioni fintech e le ha permesso di posizionarsi tra i primi istituti italiani nella digitalizzazione della filiera, ha lanciato il programma internazionale di incubazione Artificial Intelligence Business Incubator, rivolto a startup, ricercatori, team imprenditoriali, spin-off universitari e imprese con progetti basati su tecnologie AI nell’ambito dei servizi finanziari.

Obiettivo: ricercare progetti, italiani e internazionali, che sviluppino soluzioni applicabili a processi e prodotti bancari e finanziari, fondate su tecnologie quali deep learning, machine learning, modelli generativi e synthetic data. Gli ambiti comprendono, tra gli altri, anche la predizione finanziaria, il coding automatizzato, le analisi predittive, l’elaborazione di documenti, la finanza personalizzata, il direct lending, le ricerche di mercato, la conformità e il rilevamento delle frodi e credit scoring.