La Settimana Internazionale

Via della Seta: il disimpegno preoccupa le imprese

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di Federico Bosco

Roma è stata criticata da Washington e Bruxelles per la sua adesione alla Via della Seta, l’unico paese del G7 a fare questa scelta. Tuttavia, annullare il memorandum d’intesa firmato nel 2019 è una faccenda delicata. Giorgia Meloni vuole negoziare un’uscita concordata per non inimicarsi Pechino e mantenere intatti i solidi legami commerciali tra i due paesi.

La comunità imprenditoriale italiana, già scossa dalle sanzioni alla Russia, è preoccupata poiché aveva rivolto lo sguardo verso la Cina del post-pandemia con ottimi risultati. Nel primo trimestre del 2023 le esportazioni italiane in Cina sono aumentate del 92,5 per cento su base annua, trainate da un sorprendente aumento delle esportazioni farmaceutiche. Nel 2022 le esportazioni in Cina hanno toccato quota 16,4 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 13 miliardi del 2019. Nello stesso periodo, le importazioni italiane dalla Cina sono salite a 57,5 miliardi da 31,7 miliardi.

Il saldo commerciale Italia-Cina è strutturalmente deficitario (-41 miliardi nel 2022), ma la Cina è comunque il quinto mercato di destinazione dell’export italiano con una crescita che negli ultimi tre anni ha riguardato quasi tutti i settori.

Inoltre, nei primi tre mesi di quest’anno il saldo commerciale negativo si è più che dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-4,2 miliardi rispetto a -10 miliardi) grazie a un raddoppio dell’export (+7,1 miliardi rispetto a +3,7 miliardi).

Tecnicamente questa crescita non ha niente a che fare con l’accordo sulla Via della Seta, ma una sua rottura scomposta potrebbe diventare la causa di una ritorsione (più o meno velata) da parte di Pechino che si ripercuoterebbe su alcuni dei settori più “sacrificabili”, come food, moda e lusso. Secondo alcuni analisti affossare questo  vago patto di collaborazione farebbe più rumore rispetto a lasciare che si rinnovi automaticamente, ma al contempo, molti pensano che in un contesto di tensioni crescenti tra USA-Cina il governo Meloni deve per forza mandare un segnale.