La Settimana Politica

Focus/ La Finanziaria prima trappole per la Meloni

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Di Silvio Magnozzi

Time is Running Out. Il tempo sta finendo. Festeggiata la vittoria e passata l’euforia Giorgia Meloni, la trionfatrice di queste elezioni politiche, e la coalizione del centrodestra – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – comincia la sua nuova sfida: quella contro il tempo. Una corsa che ha una priorità inderogabile: affrontare i temi più caldi dell’economia nazionale, a cominciare dai rincari esagerati delle bollette di luce e gas (si parla addirittura di un raddoppio ad ottobre, come se non bastassero gli aumenti già subiti dagli italiani) e varare la manovra finanziaria per questo Paese.

La corsa contro il tempo di Giorgia Meloni

Lo scoglio principale, oltre il far quadrare i nomi e la squadra di governo tra gli alleati, riguarda perciò l’orologio. Anche ad andar d’amore e d’accordo infatti il centrodestra dovrà necessariamente scontrarsi con una tempistica che non può essere forzata e che prima di avere un nuovo governo insediato e con poteri di decisione vedrà passare più o meno un mese. Un mese che potrebbe diventare un limbo o persino un inferno, di certo non un paradiso, per le imprese e per i cittadini.

Il costo dell’energia e del gas infatti, cui accennavamo poc’anzi, non si fermerà certo da solo e in quel mese di tempo diverse aziende potrebbero pure saltare per i costi eccessivi mentre molte famiglie rischiano di finire in brache di tela. Una tale emergenza deve quindi essere governata e questo ben spiega il contatto che Giorgia Meloni sta cercando e cerca di tenere con il premier uscente Mario Draghi. Una collaborazione tra il governo uscente e la leader del primo partito del governo che verrà sembra infatti la via più pragmatica per provare a dare alcune risposte agli italiani e alle italiane, senza perder altro tempo oltre quello necessario (perché così prevede la tempistica del nostro ordinamento) a metter su un esecutivo dopo le elezioni.

I dubbi su Mario Draghi

Quanto Mario Draghi abbia voglia di collaborare con i vincitori di queste elezioni è difficile dirlo. Lo farà oppure lo farà per il minimo indispensabile perché ancora scocciato dal modo in cui è caduto il suo governo? Secondo noi più la seconda (ma speriamo di sbagliarci) il che vuol dire che il centrodestra, a partire da Fratelli d’Italia, dovrà cominciare sin da ora a pensare a come affrontare questo mese vacante senza che il Paese sbandi per la crisi economica. Per aiutare imprese e famiglie, del resto, servono soldi in modo da dare un po’ di sollievo rispetto ai costi delle bollette.

Per queste ragioni appena elencate, in maniera persino paradossale, ottobre rischia di essere il mese più difficile per i vincitori delle elezioni politiche: non saranno ancora al governo di fatto, saranno percepiti dai cittadini come i governanti e dovranno trovare il modo di affrontare le questioni economiche appena elencate.

In attesa che questo paradosso italiano, il troppo tempo che intercorre tra la vittoria alle elezioni politiche e la nascita di un nuovo governo, ci auguriamo che nel passaggio di testimone da Mario Draghi a Giorgia Meloni la collaborazione alla fine ci sia e attutisca i rischi di un’economia reale che, al contrario della politica, non si ferma mai.

Vedremo come andrà a finire. Di certo in questo ottobre, dopo la corsa per la vittoria nelle urne, Giorgia Meloni e il centrodestra si trovano a correre ancora. Contro il tempo. E con un telegramma politico, necessario all’economia e alle famiglie italiane: fare presto!