La Settimana Politica

Trovata la quadra via libera alla Manovra più veloce di sempre

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di Pasquale Napolitano

Si accendono luci ed ombre sulla seconda Manovra di bilancio targata Meloni. L’impronta di Fratelli d’Italia è palpabile su alcune misure, tra cui gli incentivi per le mamme lavoratrici. Anche la mano della Lega si vede su pensioni, canone Rai e ponte sullo Stretto. Si intravede appena l’impronta di Forza Italia, schiacciata dalla guerra interna tra Ronzulli e Tajani, e messa sotto tiro da Lega e FdI. Le luci.

C’è una novità assoluta nella storia repubblicana: il testo della legge di Bilancio è stato trasmesso al Senato, in commissione Bilancio, per l’inizio dell’iter parlamentare. L’approdo in Aula è previsto il 27 novembre. Per la prima volta la maggioranza di centrodestra ha assunto l’impegno di non presentare emendamenti al testo. E dunque sarà un cammino spedito, rapido, verso il via libera. In ogni caso fa sapere Palazzo Chigi che «il governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione». L’accordo tra i leader del centrodestra è stato raggiunto lunedì mattina in un vertice a Palazzo Chigi.

L’intesa chiude una settimana di tensione tra Meloni e Forza Italia. Una manovra da 14 miliardi di euro: è il primo banco di prova per l’esecutivo meloniano. Sul cammino della legge di bilancio si affaccia lo spauracchio del giudizio delle agenzie di rating previste per il 17 novembre. Tradotto in soldoni cosa prevede la legge di bilancio? Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti senza entrare nel dettaglio ne delinea il profilo: «Un testo coerente con i principi di responsabilità e serietà annunciati dal governo nel rispetto della tutela delle fasce più deboli e della tenuta dei conti pubblici». Capitolo pensioni.

É la battaglia vinta in extremis dalla Lega di Matteo Salvini. Resta quota 103 per andare in pensione: 62 anni e 41 anni di contributi. Nella prima bozza si paventava l’ipotesi di alzare la soglia a 104. Misure per le pensioni di coloro che usufruiranno del sistema totalmente contributivo: i cosiddetti millennials. Grazia alla legge di Bilancio targata Meloni non dovranno più attendere 71 anni per incassare la pensione commisurata ai contributi versati ma scatterà già dai 67 anni. Salvini mette in cascina altre due misure: lo sconto al canone Rai, qui si è aperto lo scontro con FI, e i fondi per l’avvio dei lavori sul Ponte dello Stretto.

Forza Italia ha minacciato lo strappo fino all’ultimo. Il casus belli: l’innalzamento della cedolare secca dal 21% al 26 %. Alla fine passa una mediazione: l’aliquota del 26 % sarà applicata dalla seconda casa in poi data in affitto. E l’altra novità sul tema è l’introduzione del Cin: Codice Identificativo Nazionale, necessario per essere iscritti a piattaforme come Booking, Airbnb o simili. Questo consentirà di tracciare meglio i proprietari che affittano case e di far emergere il sommerso. «Questo è stato già introdotto in Grecia, ad esempio, e ha aumentato di 10 volte il gettito per quanto riguarda gli affitti brevi.

Aumentare la tassa sulla cedolare secca può invece incentivare il nero»’, ha spiegato Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e vicecapogruppo vicario dei deputati. L’altro punto su cui FI non è riuscita nell’impresa di far cambiare idea alla maggioranza è la penalità introdotta per la vendita di case che hanno usufruito nell’ultimo anno del superbonus.

Nel capitolo “misure in quota FdI” c’è la gratuità dell’asilo per le mamme lavoratrici dal secondo figlio in poi, il rinnovo del taglio di 7 punti del cuneo fiscale per i lavoratori statali, l’aumento dei fondi per il comparto sanità e il rinnovo dei contratti per i medici. Sull’Iva per i pannolini si arriva a una mediazione del 10%. Nella prima bozza si parlava del 22%.