Nel Mondo delle Pmi

La rete di Intesa Sanpaolo all’estero trampolino per le PMI

Scritto il

di Mariarosaria Marchesano

La crescita economica sopra le attese nel primo trimestre 2023 (PIL+0,5 per cento), meglio di Francia e Germania, dimostra che l’Italia ha un sistema produttivo che ha reagito bene agli choc esterni degli ultimi anni e questo grazie a soprattutto alla capacità di esportazione e di stare sui mercati internazionali.

Ma il viaggio all’estero non sempre è facile per le imprese che devono affrontare rischi crescenti.

Dice al Settimanale Anna Roscio, responsabile Sales marketing della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, che ha lanciato un programma per sostenere l’espansione del made in Italy grazie al network su cui la banca può contare in una quarantina di Paesi (in 12 opera attraverso banche direttamente controllate).

Si comincia con l’est europeo e più avanti vedremo di andare nel resto del mondo – prosegue Roscio – L’esperienza all’estero non è per tutti, noi abbiamo sedi, filiali e personale preparato e strutturato nel Paese ricevente, su cui le aziende possono contare per espandersi in maniera consapevole.

Il punto è che generalmente, le aziende manifatturiere italiane fanno affidamento su un capofiliera che svolge un ruolo di traino e allo stesso tempo di protezione sui mercati internazionali, ma le turbolenze che si sono viste negli ultimi anni – dall’incertezza geopolitica alle difficoltà di approvvigionamento – possono pesare su chi all’estero e con l’estero già lavora, com’è accaduto prima con la pandemia e poi con la guerra in Ucraina, che in certe fasi è riuscita a bloccare le attività di interi distretti industriali, per esempio quello della ceramica.

Una crescita internazionale più sicura è il salto culturale che le imprese italiane devono affrontare – dice Roscio – Per questo, abbiamo deciso di affiancarle con linee di finanziamento dedicate, ma anche con attività più trasversali e proattive che vanno dalla consulenza specializzata a iniziative di collaborazione direttamente in loco, talvolta operando accanto a istituzioni pubbliche.

Sace, controllata dal Mef, e Simest, che fa capo alla Cdp, sono le due società dello Stato più attive sui mercati esteri dove, oltre alle garanzie sui prestiti, offrono alle imprese percorsi (in particolare Simest), di partecipazione al capitale di rischio, come un vero fondo di private equity, anche se con tempi e strategie da partner pubblico.

Capita abbastanza spesso che grazie al nostro network bancario internazionale ci inseriamo in queste iniziative con i nostri finanziamenti dedicati.

Spiega la manager, secondo cui il sistema produttivo italiano sta cominciando a subire l’impatto del reshoring, vale a dire del riposizionamento della catena globale del valore con il rientro in Europa di alcune fasi della produzione e degli approvvigionamenti.

Il fenomeno non è ancora marcato, ma di fatto ci fa capire che si sta ridefinendo una nuova geografia della globalizzazione – a partire dal ruolo che avrà in futuro il mercato asiatico-cinese – che offre delle nuove opportunità di business ma suggerisce anche un approccio prudente.

Il nuovo progetto per le PMI di Intesa San Paolo

L’avvio del nuovo progetto per le PMI, che per il gruppo guidato da Carlo Messina rappresenta un punto di sintesi tra l’attività svolta dalla divisione Banca dei territori  e il suo network internazionale, riguarderà prima i mercati di  Slovacchia, Romania e Ungheria e poi altri nei quali sono presenti  complessivamente oltre duemila gruppi industriali italiani con proprie sussidiarie nei Paesi del perimetro estero, ma si guarda anche all’Europa centro e sud-orientale e all’Egitto, considerate aree rilevanti per il posizionamento internazionale dell’Italia.

Dal punto di vista pratico, l’aumento delle linee di finanziamento e dell’offerta di prodotti e servizi  dedicati all’internazionalizzazione, coinvolgerà inizialmente Intesa Sanpaolo Bank in Romania, Cib Bank in Ungheria, Vub Banka in  Slovacchia, le tre direzioni regionali Milano – Monza Brianza, Lombardia Nord e Veneto Est-Friuli Venezia Giulia, e la direzione  Agribusiness.

Nel corso del road show che si svolgerà nel mese di maggio (il 3 a Venezia, il 4 a  Bergamo e il 5 a Milano) verranno illustrate alle imprese le opportunità offerte da un primo gruppo di  mercati esteri con previsioni di crescita e la capacità di attrarre investimenti,  benefici derivanti da re-shoring e near-shoring, stanziamenti di fondi europei, programmi di privatizzazione governativi, prospettive di  ammodernamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti, sviluppo  del tessuto industriale e disponibilità di risorse naturali e agricole.

L’idea strategica di Intesa Sanpaolo è di integrare le due visioni (territoriale e internazionale) rafforzando il suo ruolo di partner delle PMI alle quali punta sostanzialmente ad offrire l’accesso al mercato che coincide con il suo network estero: 210 milioni di persone e un PIL di circa 1.700 miliardi di euro.