Nel Mondo delle Pmi

L’Esercito traina reclute e business

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di Chiara Giannini 

Chi lo ha detto che il mondo militare non ha più appeal sugli italiani? Lo dimostrano i risultati del recruiting marketing dell’Esercito Italiano, le cui aziende partner vedono il fatturato crescere in maniera importante. È il caso di Roncato, che da anni collabora con la Forza armata e che ha chiuso il bilancio del 2022, sull’anno precedente, con un +15%. Un “effetto traino” che sta interessando un po’ tutte le realtà entrate in partnership con l’Esercito Italiano.

«I nostri licenziatari – spiega il colonnello Marco Licari, capo ufficio promozione dell’Esercito – sono estremamente contenti del lavoro che stiamo facendo, perché la Forza armata in questo momento ha un appeal molto importante e di questo loro se ne rendono conto. Pensate che abbiamo da poco siglato un accordo con la Federazione italiana rugby. Alcune nostre strutture sportive militari, soprattutto al sud, potranno, ove possibile, essere rese disponibili per gli allenamenti di chi pratica quella disciplina».

Per ciò che concerne Roncato, Licari chiarisce: «È una di quelle aziende ben consolidate nel panorama italiano della valigeria e accessori. Lavorano con noi da diversi anni e sempre in un’ottica di ecosostenibilità e riutilizzo di materiali. Di recente hanno presentato delle valigie progettate anche con l’utilizzo del riciclo delle bottigliette di plastica. Questo trend in positivo lo abbiamo notato dopo che è cresciuta la collaborazione. Ne siamo molto felici».

E ancora: «In realtà, il marketing serve soprattutto per altri scopi, tra cui il principale è il reclutamento di nuove leve e i dati che abbiamo ci dicono che anche questa parte è una fetta di un processo di comunicazione istituzionale ad ampio spettro». Le statistiche parlano chiaro: c’è sempre più richiesta di entrare nell’Esercito.

In realtà, la Forza armata di terra non è stata la prima a partire col settore di promozione del marchio. Ricordiamoci i brand di abbigliamento legati ad Aeronautica Militare e Marina Militare. Eppure il marchio Esercito continua a crescere: «Questo perché – chiarisce Licari – siamo in una fase in cui stiamo spingendo parecchio, ci stiamo consolidando e i risultati sono eccellenti. E il tutto è dovuto alla voglia della Forza armata stessa di promuovere il brand. Qualche esempio? A Pitti uomo, già dall’anno scorso, ci siamo presentati con delle idee di innovazioni dettate anche dal recycling. L’Esercito non ha voluto mettere in dismissione i materiali, ma ha voluto riciclarli.

Innanzitutto con il marchio di abbigliamento Esercito sportswear, prodotto da una famiglia storica di Bergamo proprietaria di Officina Italia che ha realizzato cappotti con le vecchie coperte in dismissione o lo Sky jacket con paracaduti non più in uso alla Forza armata. Quest’anno hanno ideato capi utilizzando il grafene, un materiale estremamente innovativo prodotto in Italia da Directa Plus, azienda di Como, che blocca la proliferazione di batteri e cattivi odori e mantiene la temperatura corporea per un periodo prolungato».

L’intento è quello, racconta il colonnello «di spostare e orientare la filosofia della Forza armata verso una eco sostenibilità significativa, con il riutilizzo dei nostri materiali». Questo, insomma, è il core business dell’Esercito, portato avanti grazie anche a un intero reparto che lavora senza sosta e che sviluppa di continuo nuove idee.

Tanto per capire, è stata presentata una linea di giocatoli collezionabili grazie alla partnership con Giochi preziosi che sta realizzando due diverse tipologie “Action hero” e “Action man” che riprodurranno fedelmente le varie specialità della Forza armata, dagli Alpini ai paracadutisti. Mentre a settembre si avrà la nuova linea di “Back to school” con zaini e diari. A marzo, poi, uscirà un orologio prodotto da Wyler Vetta dedicato all’Esercito, mentre altre aziende come Pineider stanno realizzando penne e accessori di alto livello.

Molte le aziende che collaborano.

Il concetto – conclude Licari – è quello che il profitto per l’Esercito non è il core business, che rimane sempre l’addestramento, le operazioni e quando necessario il supporto alla popolazione. Attraverso queste attività si cerca di posizionare il brand commerciale Esercito 1659 e quindi favorire le attività di recruiting marketing. L’importante è riavvicinare i giovani al mondo militare. E il riuscire a contribuire all’intento ci rende orgogliosi.

Perché anche questo è promuovere i valori legati a una divisa.