Nel Mondo delle Pmi

Neveplast, le piste sintetiche da sci che colorano il mondo

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di Dino Bondavalli

Le loro piste da sci in materiale sintetico fanno divertire gli appassionati di tutto il mondo. Dall’Argentina alle Mauritius, dall’Australia all’India, da Dubai al Cile, dalla Corea del Sud agli Stati Uniti, dall’Europa all’Iran, gli impianti realizzati da Neveplast sono infatti in ogni angolo del pianeta.

D’altra parte, questa azienda bergamasca che ha da poco battezzato una nuova pista di 500 metri sulla collina di Hammarbybacken, nel cuore di Stoccolma (in Svezia), dove grazie all’impianto progettato dal colosso svedese SkiStar si potrà sciare in città in tutte le stagioni dell’anno, estate compresa, è leader mondiale nel suo settore. Tra le sue realizzazioni più note ci sono quella sul termovalorizzatore di Copenaghen, in Danimarca, disegnata dall’archistar Bjarke Ingels, e lo ski-dome di Dubai situato all’interno del Mall of the Emirates, dove i tappeti realizzati da Neveplast sono presenti sotto la neve artificiale per l’80% della superficie, contribuendo a un minor consumo di neve e a una maggiore stabilità delle piste.

E pensare che l’avventura di questa piccola impresa di Albano Sant’Alessandro (Bergamo), fondata nel 1998 da Niccolò Bertocchi con il padre Aldo e il fratello Edoardo, prematuramente scomparso nel 2017, è iniziata quasi per gioco come divertimento tra amici e parenti. «Papà aveva avuto la pazza idea di inventarsi un materiale sintetico su cui sciare, con il quale facemmo i primi esperimenti sui terreni di alcuni amici», racconta Niccolò, oggi managing director di Neveplast.

Fu così che ebbe origine il tappeto in materiale plastico che consente di sciare anche in assenza di neve e con qualsiasi temperatura. Da lì al perfezionamento di un prodotto con caratteristiche tecniche adeguate a offrire le medesime sensazioni che si provano sulla neve e in grado di resistere non solo all’usura, ma anche ai forti sbalzi di temperatura tra le diverse stagioni dell’anno, ci vollero diversi anni di ricerca. Il risultato fu una mescola coperta da brevetto grazie alla quale Neveplast è riuscita a imporsi rapidamente in un mercato di nicchia, ma in costante espansione.

«Il primo impianto lo abbiamo fatto a Selvino (sulle montagne della Bergamasca, ndr), dove abbiamo realizzato un percorso per snow tubing, la discesa con gommoni e slittini gonfiabili, e una pista da sci», ricorda Bertocchi. «Poi ci siamo lanciati con un marketing più incisivo e abbiamo cominciato ad aprirci anche ai mercati esteri».

L’idea è quella di fare di Neveplast «non tanto un’alternativa alla neve – prosegue il managing director – ma uno strumento per promuovere la montagna e lo sci anche in città, dove si può imparare a sciare in maniera confortevole e più economica rispetto a quanto non comporti una trasferta in montagna». Non solo. Con il global warming e le difficoltà sempre più alte nel trovare luoghi dove sciare sulle Alpi, le piste sintetiche stanno diventando uno strumento utile per chi, come gli sciatori professionisti, ha l’esigenza di fare allenamenti durante tutto l’anno, compresi i mesi estivi.

«La scorsa estate per la prima volta sono stati chiusi tutti i ghiacciai su cui normalmente le squadre nazionali si allenano, cosa che ha fatto aumentare la richiesta di utilizzo delle nostre piste», conferma a malincuore Bertocchi. «A noi la cosa dispiace, perché oltre a lavorare per promuovere la passione per la montagna e lo sci, siamo noi stessi grandissimi appassionati, ma capiamo anche quanto sia importante per il settore turistico poter comunque garantire la possibilità di sciare con poca o nessuna neve, come riusciamo a fare con i nostri prodotti».

Nessuna sorpresa, quindi, che il 2022 di Neveplast, realtà con una dozzina di dipendenti e altrettante persone occupate nell’indotto, si sia chiuso con un nuovo record di fatturato, arrivato sopra quota 5 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto al 2021 e del 20% rispetto al 2019 e ai dati pre-Covid. «Più dell’80 % della nostra produzione è destinata all’estero. Nel 2022 abbiamo ottenuto un’importante certificazione internazionale che garantisce la tracciabilità dei nostri prodotti lungo una complessa filiera. Il nostro obiettivo in un’ottica di sviluppo sempre più green, è trovare il giusto equilibrio tra fonti rinnovabili e materie prime secondarie, con prodotti sempre più sostenibili. Due anni fa abbiamo lanciato una nuova versione del nostro prodotto di punta per le piste da sci, NP30 Freeski, più facile soprattutto per bambini e sciatori intermedi» sottolinea il managing director.

Ma i progressi in termini di sostenibilità ambientale non si fermano qui. «Quest’anno realizzeremo in Norvegia un impianto di tubing e drifting con materiali riciclati al 90%» annuncia Bertocchi. «Si tratta di una nuova mescola sviluppata da noi e prodotto al 100% in Italia. Tutti i nostri tappeti, infatti, sono made in Italy e vengono prodotti da terzisti che si trovano nel raggio di 50 chilometri dalla nostra sede, per una filiera molto breve che ci consente di monitorare la qualità, di customizzare i prodotti in tempi molto rapidi e di adattare le produzioni sulla base delle esigenze dei clienti». Decisamente niente male per un’avventura cominciata per gioco.

A Bergamo una pista per le scuole superiori

Avvicinare i ragazzi delle scuole superiori allo sci e allo snowboard. E consentire anche a due istituti che non hanno una palestra attrezzata per l’ora di educazione fisica di garantire ai propri studenti la possibilità di fare attività. È un progetto che meriterebbe di essere replicato all’infinito, ma che al momento rappresenta un’esperienza unica in Europa, quello realizzato da Neveplast con lo Urban ski lab.

Fortemente voluta da Edoardo Bertocchi, l’iniziativa lanciata dall’azienda orobica in collaborazione con gli istituti superiori Mariagrazia Mamoli e Caterina Caniana di Bergamo prevede che durante le lezioni di educazioni fisica i ragazzi possano apprendere le basi dello sci e dello snowboard o perfezionare il proprio stile nel caso in cui avessero già raggiunto un livello avanzato.

A loro disposizione una pista lunga 60 metri con il 18% di pendenza, un anello per lo sci di fondo da 100 metri e un impianto di risalita con tapis roulant. Lo ski lab fornisce, inoltre, sci, tavole, scarponi e racchette come un vero e proprio negozio di noleggio di attrezzature invernali di quelli che si trovano nelle località sciistiche. La pista in materiale sintetico, installata nel 2016, imita per prestazioni la neve compatta e sparata e ha riscosso un notevole successo. Non solo tra gli studenti e gli insegnanti dei due istituti superiori, ma anche tra i tanti sci club e bambini che hanno approfittato della possibilità di sciare in città durante tutto l’anno, estate compresa, per divertirsi sciando, per apprendere le basi degli sport invernali o per affinare le proprie capacità.

La pista orobica è, infatti, diventata la palestra cittadina per gli allenamenti di tantissimi bambini e ragazzi, utile sia per presentarsi allenati alla stagione sciistica invernale, sia per fare pratica durante tutto l’anno, ore serali comprese, senza doversi sobbarcare le fatiche (e i costi) di una trasferta con la famiglia in montagna.

Per maggiori informazioni su corsi e iniziative è possibile consultare il sito www.urbanskilab.it.