Nel Mondo delle Pmi

Triplicati i buyer: riecco l’Asia, bene i nordici

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di Pascale Mattei

In attesa degli esiti delle altre due fiere Pitti Bimbo (moda per bambini, dal 18 al 20 gennaio) e Pitti Filati (collezioni di filati per maglieria, in programma dal 25 al 27 gennaio), i dirigenti di Pitti Immagine non nascondono la loro soddisfazione. I risultati della 103esima edizione di Pitti Uomo, che si è svolta a Firenze dal 10 al 13 gennaio, sono andati ben oltre le loro aspettative.

Circa 13.500 acquirenti, in rappresentanza di 6.500 aziende di vendita (boutique, dettaglio, multimarca, department-stores, catene e piattaforme specializzate di e-commerce), hanno varcato le porte della Fortezza da Basso, con un incremento del 210% rispetto a gennaio 2022. Tra questi, oltre 9mila italiani (+190%) e circa 4.500 acquirenti dall’estero (+260%). In totale, la fiera ha registrato più di 18mila presenze.

Dati incoraggianti che confermano la posizione centrale dell’evento sul segmento della moda maschile internazionale.  I “Pitti People” sono arrivati in massa da tutta Europa, con in testa Germania, Olanda, Spagna, Svizzera, Francia, Belgio e i Paesi scandinavi. Si è registrata anche un’impennata della partecipazione da parte di Stati Uniti, Turchia, Giappone (190 buyers rispetto ai soli 6 del gennaio 2022) e Corea del Sud, nonché il ritorno di acquirenti dalla Cina continentale, assenti un anno fa. Per non parlare di una sensibile accelerazione da parte di mercati come Israele, Canada, Medio Oriente e il blocco Azerbaijan-Uzbekistan-Kazakistan (43 acquirenti rispetto ai 4 del 2022).