Scenari

Attilio Fontana: intesa per un’autonomia della responsabilità

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di Gabriele Politi

Incontriamo il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricandidato con il centrodestra.

Dopo il risultato delle politiche, anche le elezioni in Lombardia vengono viste come un test particolarmente significativo per gli equilibri dellalleanza. Lei avverte questo peso?

Credo che il centrodestra, anche in Lombardia, avrà una conferma di quelli che sono i risultati a livello nazionale, quindi sono assolutamente tranquillo. In questi primi cinque anni abbiamo sempre amministrato con la massima condivisione, senza che ci sia mai stato nessun partito che voleva fare la parte del leone. Tutte le scelte sono state condivise. Penso che lo stesso sistema verrà utilizzato anche nel prossimo quinquennio.

A proposito di condivisione: è più dispiaciuto o infastidito dallabbandono di Letizia Moratti e dalla sua candidatura o dai comitati del Nord, che la sostengono ma che hanno creato qualche mal di pancia a Salvini e alla Lega?

Per quanto riguarda la ex vicepresidente sono rimasto deluso del fatto che fino a un certo punto abbia lavorato al mio fianco, abbia chiesto di poter essere candidata con il centrodestra, e io ritenevo legittimo che i partiti dovessero decidere chi tra noi dovesse fare il candidato, ma poi all’improvviso abbia cambiato completamente schieramento e gettato fango sulle scelte a cui anche lei aveva partecipato. Il Comitato del Nord è stato più clamore mediatico che altro. In realtà non esiste se non come un’impostazione diversa all’interno della Lega. La Lega è unita e quindi non mi ha creato nessun problema.

La riforma sullautonomia del ministro Calderoli è al centro delle critiche, accusata di essere secessionista. Che autonomia ha in mente per la nostra regione e quali i vantaggi concreti per i cittadini?

L’autonomia cui io credo e alla quale crede anche il ministro Calderoli è quella della responsabilità. Bisogna responsabilizzare maggiormente i territori e le persone che vi operano. Non dimentichiamo che è una riforma prevista dalla Costituzione e che quindi tutte queste improvvise alzate di scudi, queste preoccupazioni e angosce risultano essere assolutamente strumentali e dimostrano la malafede di chi le fa. I vantaggi principali sarebbero una maggiore efficienza e una capacità di dare risposte migliori al territorio, anche in termini di risparmio. La Lombardia è la regione italiana che costa in assoluto di meno: ogni suo cittadino costa 1.400€ in meno della media nazionale. Questi sono dati di fatto inconfutabili che ci permetterebbero di rendere servizi migliori rispetto a quelli resi oggi dallo Stato risparmiando anche parecchi soldi.

Letizia Moratti (intervista a pag. 23) ha detto di essersi candidata per portare avanti la sua riforma sanitaria. Sulla sanità è in atto il vero confronto/scontro tra voi candidati: c’è qualcosa che avrebbe fatto diversamente? E nei prossimi cinque anni?

Penso che sia opportuno guardare al futuro, perché è difficile fare delle valutazioni su quello che è stato. In futuro si deve sicuramente insistere sul progetto che stiamo portando avanti, che avevamo già iniziato prima dell’insorgenza della pandemia e che andava nella direzione di ridurre le liste d’attesa. Questo progetto è stato deliberato lunedì mattina su proposta dell’assessore Bertolaso, con cui abbiamo già fatto passi avanti significativi in questi primi mesi di lavoro. Sono convinto che sarà la prima iniziativa sulla quale insisteremo molto, in modo che nello spazio di pochi mesi si possa eliminare ogni tipo di ritardo. E sul rapporto tra sanità pubblica e privata si deve continuare a fare in modo che comunque, pur essendoci entrambe, chi decide e opera le scelte, chi dà le disposizioni su cosa si debba fare sia sempre il pubblico, come stiamo facendo e come continueremo a fare.

Un altro grande tema che riguarda i servizi pubblici è quello dei trasporti. Cosa pensa della proposta della Moratti di mettere a gara il servizio di Trenord?

Il problema principale è che la nostra rete appartiene a RFI ed è una rete vecchia non più in grado di sopportare il traffico attuale. Cinquant’anni fa circolavano in Lombardia 500 treni, oggi ne circolano 2200 sulla stessa rete. È un intervento che Ferrovie si era assunto l’onere di realizzare nel 2019, quando sottoscrisse un impegno per 14 miliardi. In questi anni, nonostante le mie ripetute sollecitazioni, non è stato fatto quasi niente. Sono iniziati solo negli ultimi mesi i lavori di raddoppio della Mantova-Codogno. Quello è il vero nodo sul quale dovremo insistere perché RFI faccia la sua parte. Per quanto riguarda la proposta dell’ex vicepresidente credo che lasci il tempo che trova: fare una gara vorrebbe dire far entrare di sicuro un gestore straniero perché sarebbe impedito a Ferrovie dello Stato, essendo già socia di Trenord, di partecipare al bando.

Il diritto alla casa e in generale il tema dei diritti. Majorino (nellintervista a fianco) denuncia che ci sono 15mila case popolari di proprietà della Regione vuote. Quali progetti per lemergenza abitativa dei più fragili?

Majorino fornisce dati che sono parzialmente non veri: su 15mila case non affittate 5mila devono essere assegnate dai Comuni, non da Aler. Il 40% delle case non assegnate a Milano non sono assegnate proprio dal Comune di Milano. Ciò detto, noi abbiamo iniziato una procedura di sburocratizzazione che nel primo semestre del 2022 ha portato un incremento di assegnazione del 100% e per il secondo semestre si prevedono dei risultati ancora migliori. Dovremo rendere più snelle le procedure perché si possano più facilmente assegnare. Sulla casa stiamo facendo interventi importanti: il piano approvato da Regione Lombardia prevede un investimento di 1 miliardo e mezzo per tre anni e altri 48 milioni per l’housing sociale, per quei cittadini che non possono partecipare all’assegnazione delle case popolari e non sono in grado di avere una casa sul mercato privato. Su quest’ultimo punto credo che in futuro potremo anche ulteriormente incrementare le risorse.

Olimpiadi invernali 2026. Lallarme del presidente del Coni Malagò sui ritardi la preoccupa?

Anche qui è necessario fare delle precisazioni. L’organizzazione della parte sportiva e l’accoglienza di atleti e turisti è affidata alla Fondazione di cui è socia Regione Lombardia, che sta lavorando in maniera assolutamente regolare, tranquilla e nel rispetto di tutti i tempi sulla piccola parte di opere pubbliche assegnate. Le altre opere devono essere invece gestite dalla società costituita dal governo; questa è sicuramente partita con un certo ritardo, l’assegnazione dei Giochi è del giugno 2019, la società è stata costituita dal governo a novembre 2021. Ciononostante, ho avuto una serie di interlocuzioni con l’odierno commissario nominato dal governo che mi ha garantito che sicuramente si arriverà alla conclusione di tutte le opere pubbliche necessarie per la realizzazione dei giochi.


Attilio Fontana, 70 anni, avvocato penalista, è il presidente uscente della Regione Lombardia ricandidato dal centrodestra (Lega-FdI-FI-Noi Moderati-Unione di Centro-Lista civica Fontana presidente)