
Fallisco, dunque sono
C’è un cortocircuito culturale che interessa le opportunità di apprendimento e miglioramento nel mondo del lavoro: esaltare soltanto i successi e nascondere gli insuccessi.
C’è un cortocircuito culturale che interessa le opportunità di apprendimento e miglioramento nel mondo del lavoro: esaltare soltanto i successi e nascondere gli insuccessi.
Uno stesso prodotto può avere usi, e utenti, diversi, così cambiano del tutto la sua narrazione e la sua percezione. Comprenderne il posizionamento diventa non solo un atto di marketing fondamentale ma un imperativo per distinguersi.
La Legge di Bilancio contiene misure interessanti, specie quelle attuative della Delega Fiscale, altre sono onerose e di modesto vantaggio: servono razionalità e coerenza per non ridurla a un puzzle indecifrabile.
Le strutture sanitarie sono un boccone ghiotto per gli hacker in momenti di guerra, dove propaganda e fake news sono armi fondamentali.
Oggi chi esce dai “cluster” dell’informazione mainstream finisce dritto nella schiera dei reclusi.
Secondo Cyabra, un quarto degli oltre 500mila post pubblicati nelle prime 48 ore del conflitto in Medio Oriente è stato prodotto da account falsi. E Israele ha attivato una “war room” per individuare, catalogare e smentire le fonti di disinformazione
La tenacia dei nostri emigrati ha portato un’enorme ricchezza culturale e sociale agli Stati Uniti, ripagata con discriminazioni e pregiudizi. La First Lady Jill Biden, di origini italiane, ha pronunciato parole definitive sul valore di quella storia
18 anni fa il fondatore di Apple pronunciava il celebre discorso «Siate affamati, siate folli» alla cerimonia di laurea degli studenti di Stanford. Un manifesto di speranza semplice e lineare per “non vivere la vita di qualcun altro”
“Move the camera”, come si dice in cinematografia, aiuta a sfatare alcuni miti che riguardano ad esempio i giovani, il territorio e il cambiamento climatico. Serve però tenere la barra dritta per conservare i valori di una cultura che ha fatto la storia del mondo
Quello che una volta era solo il “social del lavoro” ora conta quasi un miliardo di iscritti e in quattro anni ha aumentato del 40% i post pubblicati. Spesso, però, finiti in marketing e dubbie auto-promozioni