Edizione 23 - Tassi Vostri

In edicola dal: 10/02/2023

SANREMO
SANREMO

Lagarde e Zelensky sono i personaggi “cover” di questa edizione de Il Settimanale. Non solo il rincaro senza fine dei tassi Bce, che mette a dura prova famiglie e imprese, ma anche una comunicazione contraddittoria che disorienta i mercati: la Borsa festeggia la fine prossima della linea dura, mentre gli analisti avvertono che l’inflazione resterà a lungo. E i mutui a tasso variabile ora costano più di uno fisso. Intanto, da Mattarella a Benigni al tormentone Zelensky, a Sanremo ha già vinto la politica. Su questo numero troverete anche un’analisi sulla geopolitica dei soccorsi dopo l’ecatombe provocata dal terremoto in Turchia e Siria. Ma anche un’intervista al ministro Calderoli: «La mia autonomia? È come un treno ad alta velocità, il Sud littorina trainata dal Nord», dichiara a Claudio Brachino. Sull’Economia della Conoscenza, una nuova rubrica: parlerà di serie tv, la nuova mecca audiovisiva economica e sociale. In più, i nostri opinionisti, la aziende virtuose che costituiscono il corpo avanzato delle Pmi, le news dalla Ue e quelle dalla Finanza… Buona lettura

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08

BCE: Lagarde disorienta mercati e mutui

Reazioni contraddittorie alle sue parole dopo l’ultimo aumento dei tassi: rally delle Borse, che intravedono la fine della linea dura. Analisti scettici: carovita ancora alto. Intanto i nuovi prestiti a tasso variabile costano più del fisso

Claudio Brachino

Fenomenologia del Festival

Ci voleva un Capo dello Stato che si cala, con simpatia, nel regno del pop e ci ricorda che quella è la nostra Carta. Meno male dunque che Sanremo c’è.

07 n

Turchia, la geopolitica del terremoto

La colossale macchina di solidarietà dopo il sisma che ha devastato Turchia e Siria offre ai governi di Ankara, Damasco, Mosca e Gerusalemme la possibilità di aumentare presenza locale e consensi

UE – Italia

Patto di Stabilità, causa di tutte le polemiche

Dopo la sospensione delle regole di bilancio, accusate da molti Paesi di rigidità eccessiva, via alla trattativa per una revisione profonda. La proposta della Commissione conferma il 3% sul debito/Pil